Nella tradizione popolare la rondine è sempre ben vista, in quanto libera l’ambiente dai fastidiosi insetti, mentre la passera devasta i campi seminati e le messi.
Una credenza narra che la rondine, volando altissima nel cielo, veda la Madonna in trono con gli angeli e di questa sia prediletta; inoltre il suo ritorno coincide con il periodo della Passione e quindi della Pasqua; essa è annunciatrice di bel tempo o pioggia.
In Toscana, soprattutto nella lucchesia, veniva ripetuta a mo’ di proverbio una frase:
Rondine benedetta e passera maledetta!
I contadini spesso, collegavano ciò che accadeva loro nei campi, con il messaggio di Dio, creando delle vere e proprie parabole.
Si narra, che mentre Cristo era sulla croce, la rondine, compassionevole, cercasse di togliere le spine acuminate dal capo di Gesù.
La passera invece faceva l’esatto contrario, conficcando i rovi nella testa del cristo, ferendolo ulteriormente.
Da quel giorno la rondine – per la gratitudine del Signore nei suoi confronti – è amata dagli uomini; quando arriva l’inverno si trasferisce nei paesi caldi per vivere meglio e cibarsi.
Come in una sorta di contrappasso dantesco la passera invece è cacciata dagli uomini di giorno e dai rapaci la notte; quando arriva il freddo patisce la fame nei campi coperti di neve, rimanendo impigliata nelle trappole.