giovedì, Novembre 21 2024

Anche quest’anno siamo giunti al mese di maggio, mese dedicato per tradizione alla Madonna.

Ma tra tutte le città dove è radicato il culto, forse è Prato la più interessante, proprio perché custodisce una reliquia così importante sulla quale tutta la città si è fondata: la Sacra Cintola di Maria.

Un ragazzo di nome Michele intorno al 1139 decide di partire da Prato per andare a Gerusalemme, proprio dopo la prima Crociata.

La Città Santa era in mano ai crociati che stavano cercando di riorganizzare luoghi e culto.

Forse Michele da Prato partì seguendo il Vescovo di Pisa, legato pontificio, ordinato di consacrare il Templum Domini, meglio conosciuta come Cupola della Roccia.

Sta di fatto che il giovane vi arrivò e che da buon pratese vi fece mercato, vendendo pelli conciate.

Il cuore dei giovani è aperto a mille emozioni e fu così che incontrò una ragazza, Maria, e se ne innamorò.

Lei figlia di un sacerdote di rito orientale, che era discendente dei discepoli dell’Apostolo Tommaso; custodiva in casa, dentro un canestrino di giunco, proprio la Cintura della Madonna.

L’oggetto Santo, al momento del matrimonio al quale aveva portato l’amore dei due ragazzi, finì in dote a Michele, che, volendo tornare a casa, lo portò con sé a Prato nel 1141.

Da allora la città si espanse, aumentando le proprie difese murarie e crescendo a livello politico come autorità comunale.

Lasciata alla prepositura di Santo Stefano, la Sacra Citola è “eredità di tutti”, credenti e non credenti, laici e chierici, di Chiesa e Comune, sulla quale si instaurà tutta la tradizione pratese.

Conservata in una splendida cappella del Duomo, affrescata da Agnolo Gaddi, è custodita nell’altare a lei dedicato, chiuso da tre chiavi, le quali una alla chiesa e due al comune per marcare ancora questa unione e fondamento sociale.

La reliquia si espone dal pulpito di Donatallo, in angolo alla facciata della cattedrale, nelle festività di Natale, Pasqua, 1 Maggio, 15 Agosto, 8 Settembre (festa cittadina).

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