In un tempo in cui vivevano dame e cavalieri, in terra senese, nacque Galgano per la benevolenza di San Michele Arcangelo, da Guido e Dionisia due sposi ormai in là con l’età. Chiesta la grazia di un figlio furono accontentati e Galgano, sotto l’occhio di Michele crebbe forte e risoluto. Quando fu grande assuefatto dalla bella vita e dai vizi, più che dalle virtù, intraprese la carriera militare, brandì una spada e si erse cavaliere.
Le sue gesta gli diedero virilità, fama e potenza ma un giorno sul suo cammino incontrò Guglielmo da Malavalle, eremita predicatore che lo ammonì a cambiar vita e diventare cavaliere di cristo preparandosi a incontrare il più nobile dei cavalieri.
Galgano ovviamente passò oltre, ma la notte seguente incontrò in sogno proprio colui che gli era stato annunciato: San Michele Arcangelo, generale delle armate celesti.
Galgano ascoltami, sei chiamato a combattere per Cristo, preparati a vincere il Demonio!
Svegliatosi scosso, il giovane montò la propria cavalcatura e corse da Malavalle, il quale ribadì il concetto e gli consigliò di ritirarsi in un eremo e preparare la propria anima allo scontro finale, nel quale avrebbe conseguito gloria eterna.
Ancora restio il ragazzo, proprio mentre passava sulla collina di Montesiepi, fu folgorato dall’accecante visione angelica di San Michele, a tale vista il cavallo si spaventò disarcionando Galgano.
Qui devi fare il tuo eremo, preparati al grande duello!
Il giovane cavaliere, capita finalmente la chiamata celeste, si insediò lì e vi rimase per sempre.
Edificata una piccola capanna, si dedicò alla preghiera e all’aiuto del prossimo. Ogni momento combatteva disperatamente le tentazioni di riprendere la vecchia strada, fino a quando un giorno – durante l’ultimo vacillamento – conficcò la propria spada in una roccia. Il masso si aprì come fosse argilla, e una volta che ebbe la lama al proprio interno, si indurì fino a creare un tutt’uno divenendo la croce davanti alla quale Galgano pregava.
Così facendo affermò la propria virtù sulle tentazioni del maligno.
Storia o leggenda, non sta a noi giudicare, sta di fatto che quella spada è ancora là – facendo concorrenza alla più famosa Excalibur – e chiunque può vederla visitando la cappella (detta Rotonda di Montesiepi) costruita intorno ad essa.
Luogo molto bello e suggestivo, grazie anche alla presenza di un’antica abbazia cistercense dedicata proprio a San Galgano, ora completamente senza tetto. Meta per turisti e viaggiatori.