Dal maestoso palazzo di Via Larga i Medici governavano Firenze, ma quando non erano in città, altri luoghi, di non minore importanza e bellezza li accoglievano.
Difatti ben 14 residenze erano, e sono tuttoggi, dislocate sul territorio nell’area fiorentina. Queste famose ville erano prevalentemente complessi rurali, che durante gli anni della repubblica, per vari motivi, entrarono nel patrimonio mediceo.
Si tratta dei giardini di Boboli a Firenze e di Pratolino (Vaglia), e delle ville di Cafaggiolo (Barberino di Mugello), Il Trebbio (San Piero a Sieve), di Careggi (Firenze), Villa Medici di Fiesole, la Villa di Castello (Firenze), quella di Poggio a Caiano, La Petraia (Prato), quella di Cerreto Guidi, il Palazzo di Seravezza (Lucca), La Magia (Quarrata), di Artimino (Carmignano) e di Poggio Imperiale (Firenze).
Originariamente si trovano le ville della zona del Mugello, luogo da cui venivano i Medici, ovvero Il Trebbio e Cafaggiolo, col loro aspetto fortificato a scopo di gestire i fondi agricoli della zona.
Successivamente, nel ‘400, vengono edificate le residenze di Careggi e Fiesole.
Poi, pian piano, l’accerchiamento di Firenze a suon di abitazioni prese sempre più campo. Rimarcando l’importanza di questa famiglia nel contesto storico/politico locale e di tutta l’Italia del XVI secolo.
Dalla fine del 2013 l’UNESCO ha dichiarato le ville medicee “patrimonio dell’umanità”. Per tale nomina sono organizzati festeggiamenti dal 9 all’11 maggio 2014, data quest’ultima nella quale verrà affissa la targa su ogni edificio e lugo con recante l’attestato di patrimonialità.
Con le ville e i due giardini la Toscana ha portato a 7 i siti dichiarati patrimonio dell’umanità, che comprendono anche i centri storici di Firenze, San Gimignano, Siena e Pienza, piazza del Duomo a Pisa e il paesaggio culturale della Val d’Orcia.
Questo dimostra l’eredità che abbiamo davanti agli occhi, i riconoscimenti ai luoghi sono monito all’elevazione dei cittadini.
Diventiamo – sempre più – custodi della Storia nella Storia.